L’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di prodotti agroalimentari a denominazione di origine e a indicazione geografica riconosciuti dall’Unione europea. Un’ulteriore dimostrazione della grande qualità delle nostre produzioni, ma soprattutto del forte legame che lega le eccellenze agroalimentari italiane al proprio territorio di origine. Tra queste eccellenze un posto di rilievo è occupato proprio dall’olio DOP (Denominazione di Origine Protetta), un alimento che costituisce, da sempre, uno degli elementi identitari più forti della nostra cultura agricola e gastronomica, capace di incarnarne come pochi la tipicità e la ricchezza territoriale.
Le ragioni del marchio DOP
La denominazione per i prodotti DOP nasce a livello europeo nel 1992. Queste certificazioni rappresentano, da un lato una importante protezione per il consumatore, dall’altro un sistema di tutela anche per quei produttori virtuosi i cui prodotti vengono realizzati seguendo un disciplinare, con metodi tradizionali e materie prime tracciate e. Rappresenta una “registrazione” a tutti gli effetti, che porta all’ottenimento di diritti sul prodotto.
La certificazione che consente di apporre la denominazione olio DOP è un procedimento formale attraverso il quale un Ente terzo riconosciuto certifica che un’azienda o un prodotto è conforme ad una specifica disciplina di produzione e a prestabiliti standard di qualità. La certificazione di produzione non è imposta per legge è, dunque, volontaria e legata alla scelta del singolo produttore sulla base delle particolari esigenze commerciali di ognuno. La finalità della certificazione è quella di fornire una garanzia di sicurezza da parte del produttore al consumatore.
Caratteristiche dell’olio DOP
Un olio DOP, per potersi definire tale, prevede che le fasi di produzione, trasformazione ed elaborazione avvengano nella zona geografica indicata e secondo le regole contenute in un rigido disciplinare.
In altri termini un olio DOP rappresenta una tipicità il cui processo produttivo deve avvenire totalmente in un’area geografica specifica e ben individuata con caratteristiche uniche e distintive. Oltre alla provenienza, la denominazione garantisce, sulla base di rigorosi controlli, anche la tipicità, la genuinità, l’elevata qualità chimico-fisica ed organolettica degli oli e delle olive, esaltando il legame tra il territorio e l’olio e di conseguenza tra l’olio e la cultura, la storia, le tradizioni e il paesaggio delle aree interessate.
L’olio extravergine d’oliva è uno dei prodotti italiani più apprezzati al mondo. È una presenza quotidiana sulle nostre tavole e di cui abbiamo anche imparato a concerne l’uso corretto, perché non è un semplice condimento, ma un vero e proprio alimento che esalta i nostri piatti e fa bene alla nostra alimentazione e salute. Fruttato o delicato, piccante o amaro, in base al nostro gusto, possiamo scegliere tra più di 40 denominazioni di olio DOP e IGP in Italia.
Olio DOP Terra d’Otranto
Tra queste denominazioni spicca quella dell’olio DOP Terra d’Otranto espressione di un territorio con una forte vocazione olivicola con radici antichissime risalenti addirittura a 8.000 anni. La produzione locale si è mantenuta costante nel corso dei secoli avvantaggiandosi degli apporti delle tradizioni olivicole di Messapi e Fenici, Greci e Romani. Le prime testimonianze di attività commerciali legate all’olio risalgono al Medioevo, grazie all’iniziativa dei monaci Basiliani. Sempre derivante dalla cultura basiliana è l’idea di identificare questo territorio con il nome Terra d’Otranto, delimitandolo con una zona che si estende ad arco dal punto di convergenza tra il Mar Ionio e l’Adriatico alle Murge. Nel Rinascimento, la qualità dell’olio della zona era tale da essere apprezzato ed esportato fino ai confini dell’Impero Ottomano.
L’olio DOP Terra d’Otranto viene ottenuto dai frutti delle varietà di olivo Ogliarola e Cellina di Nardò, presenti, da sole o congiuntamente, negli oliveti per almeno il 60%. Possono concorrere altre varietà presenti negli oliveti in misura non superiore al 40%. L’area di coltivazione produzione e trasformazione di questa DOP coincide con tutta la Provincia di Lecce e arriva a raggiungere alcune zone delle Province di Brindisi e Taranto. Il metodo di produzione prevede che la raccolta delle olive venga effettuata entro il 31 gennaio di ogni anno. La produzione massima di olive degli oliveti destinati alla produzione non può superare le 12 tonnellate per ettaro per gli impianti intensivi. La molitura delle olive deve avvenire entro due giorni dalla raccolta. La resa massima delle olive in olio non può superare il 20%.
L’olio Dop Terra d’Otranto presenta un tipico coloro giallo verde, un odore fruttato medio di oliva al giusto grado di maturazione con delicati aromi di foglia, un sapore anch’esso fruttato medio con lievi sentori di piccante e amaro più o meno pronunciato a seconda dell’epoca di raccolta.