In questi ultimi anni si è registrato un calo dei consumi di olio italiano. Come rilevava in modo opportuno un articolo apparso qualche tempo fa su La Stampa “le ragioni di questo calo nei consumi possono essere molteplici: da una parte l’aggressività dei produttori di altri oli (girasole, colza, soia, arachidi, ecc.) proposti, spesso in modo subdolo, come altamente salutari, e dall’altra l’ossessionante invito a consumare soltanto olio di oliva nazionale che è però insufficiente. Si calcola infatti che il consumo totale di olio extravergine di oliva in Italia oscilli tra le 500.000 e le 600.000 tonnellate. Nelle annate “buone” la produzione nazionale è intorno alle 300.000 – 350.000 tonnellate. Inoltre, riusciamo a esportare ogni anno circa 300 – 400 mila tonnellate”.
Con ogni evidenza i conti non tornano e bisogna ammettere che, senza le massicce importazioni di olio di oliva da altri Paesi, non potremmo soddisfare la domanda di olio italiano proveniente sia dal mercato interno che dai mercati internazionali, su questi ultimi, tra l’altro, l’industria olearia italiana ha ultimamente molto investito, grande riscontro, sfruttando l’appeal del made in Italy.
Detta altrimenti e illustrata con la chiarezza dei numeri, se l’Italia produce 300.000 tonnellate di olio EVO nelle annate buone, ma ne consuma 500.000 tonnellate e riesce anche ad esportarne, risulta assai chiaro che molti consumatori credono di consumare olio italiano che, nella realtà dei fatti, non può materialmente essere stato prodotto in Italia.
La realtà sempre più appurata, anche attraverso diverse inchieste giornalistiche, è che, soprattutto nella grande distribuzione, la maggior parte delle bottiglie in commercio contiene olio realizzato con olive straniere, senza che questo dato, importantissimo, sia sempre ben chiaro ai consumatori.
In molti casi, le multinazionali dell’olio acquistano olio dall’estero (molto spesso dalla Spagna), lo imbottigliano nel nostro Paese e lo vendono come olio italiano. Il problema, purtroppo, non è limitato solo ai supermercati italiani, in quanto anche all’estero l’olio prodotto con miscele di oli italiani, tunisini, marocchini, spagnoli, portoghesi e greci viene pubblicizzato come olio Made in Italy.
Etichettatura e certificazione
L’etichettatura è un aspetto molto importante quando si vuole acquistare dell’olio italiano con una certa sicurezza sull’effettiva provenienza del prodotto scelto. Ma anche qui, bisogna essere in grado di leggere con attenzione e individuare quelle diciture ingannevoli che possono fare sembrare Made in Italy anche un olio extravergine di oliva che in realtà non lo è.
Molto spesso, ad esempio, si può trattare di un olio prodotto in Italia con olive comunitarie o extra UE o semplicemente imbottigliato in Italia e prodotto con chissà con quali regole e chissà dove. Questo soprattutto nel caso di un olio italiano che esibisca un prezzo eccessivamente “conveniente”.
Quindi oltre ad un prezzo adeguato vediamo quali sono le indicazioni principali che bisogna guardare con particolare attenzione.
1) Non è sufficiente l’indicazione Made in Italy. Più utile verificare che l’etichetta riporti che si tratta di un olio extravergine prodotto con olive italiane.
2) Un’altra importante indicazione che è bene rintracciare è la certificazione di produzione biologica, perché l’olio biologico non può essere alterato chimicamente. Le analisi cui viene sottoposto il prodotto per la certificazione sono in grado di rilevare i solventi che si utilizzano per portare a bassa acidità olive scadenti. Inoltre, si può avere l’ulteriore sicurezza di consumare un olio italiano prodotto a partire da olive coltivate senza far ricorso a sostanze chimiche e veleni, anche questi infatti lasciano traccia nelle analisi.
Una certa sicurezza la si può avere andando ad acquistare un olio extravergine biologico certificato che, offre garanzie di tracciabilità sicura e controlli rigorosi lungo tutta la filiera, dalla raccolta e molitura delle olive, all’imbottigliamento ed alla distribuzione. In questo caso i lotti vengono numerati e controllati continuamente grazie al lavoro costante degli enti certificatori. L’olio italiano certificato offre i migliori standard di sicurezza ed è sicuramente il più controllato e amato al mondo. Il fatto che l’olio italiano rappresenti un’eccellenza riconosciuta a livello globale ha, bisogna ammetterlo, anche il suo rovescio, in quanto molto spesso giustifica il fatto il nostro extravergine di qualità venga portato all’estero e quello estero scadente importato in Italia.
Quindi spetta anche a noi consumatori tutelare le eccellenze italiane, acquistando olio extravergine prodotto in Italia con olive italiane, facendo tesoro anche della ricchezza produttiva e colturale del nostro paese, che presenta una grande varietà di territori vocati per tradizione secolare all’olivicoltura. Uno di questi territori è sicuramente il Salento e un produttore come Frantoio Forestaforte offre tutte quelle garanzie di tracciabilità e sicurezza del prodotto che chi cerca un olio italiano deve pretendere.