In molti imbattendosi in questo acronimo, magari inserito all’interno del menù di un rinomato ristorante o tra gli ingredienti di una ricetta sul web, si saranno chiesti: cos’è l’olio evo? Si tratta, per l’appunto, di un acronimo dal vago gusto esotico e che sembra, a tutta prima, riferirsi chissà quale inedito e ricercato prodotto culinario frutto di ardita sperimentazione e che, invece, sta ad indicare uno degli alimenti più antichi e tradizionali della cucina mediterranea, nient’altro che l’olio extravergine di oliva. La paternità del termine si deve all’agronomo Stefano Epifani che lo ha elaborato per esaltare la qualità dell’olio più pregiato ed evitare che questo prezioso prodotto della terra potesse venire confuso con altri prodotti affini come l’olio d’oliva. Ecco, forse per iniziare a rispondere alla domanda cos’è l’olio evo si potrebbe distinguerne le caratteristiche specifiche che lo rendono unico e imparagonabile ad ogni altro olio di oliva.
Caratteri qualificanti
L’olio evo, detto in maniera semplice e immediata, è una spremuta di olive. Questa viene ottenuta dalla lavorazione con mezzi esclusivamente meccanici di frutti sani raccolti al giusto punto di maturazione, senza che abbiano mai toccato terra. Si tratta di un olio estremamente naturale che non ha mai subito, in alcuna fase, l’aggiunta di additivi chimici come accade ad altri oli, come, ad esempio, all’olio vergine di oliva che viene miscelato con oli raffinati, vale a dire, lavorati con agenti chimici come il benzene. Altro elemento qualificante dell’olio evo è il grado di acidità, cioè la concentrazione di acidi grassi liberi, che non deve mai essere superiore allo 0,8%. Questi elementi distintivi si traducono in una maggiore salubrità e qualità nutrizionale dell’olio evo come non ha mancato di sottolineare Giacinto Miggiani, direttore del Centro Ricerche sulla Nutrizione Umana al Policlinico Gemelli di Roma. Durante un’intervista l’esperto ha dichiarato: “A differenza dell’extravergine ricavato dalla prima spremitura delle olive e subito imbottigliato, con un tasso di acidità dell’0,8%, l’olio vergine subisce alcuni passaggi e perde qualità: per esempio la Vitamina E si deteriora. Inoltre, ha un’acidità maggiore, fino al 2%, che può causare problemi digestivi”.
Valori nutrizionali
Ma cos’è l’olio evo dal punto do vista nutrizionale? La risposta è semplice: un concentrato di benessere. L’olio evo presenta un’alta concentrazione di acidi grassi monoinsaturi come l’acido oleico, favorisce il normale mantenimento della fluidità ematica e diminuisce la quota di colesterolo LDL (il cosiddetto colesterolo cattivo), e aumenta quella di colesterolo HDL (il cosiddetto colesterolo buono) che ha una funzione riparatrice delle arterie. Preziose anche le proprietà antiossidanti di questo alimento fornite dalla presenza di flavonoidi, polifenoli, e squalene, che svolgendo un’azione di contrasto dei radicali liberi ritardano l’invecchiamento. Ma a comporre la ricca varietà nutrizionale dell’olio evo concorrono anche tepreni, antociani, rutina, lignani le vitamine K ed E, minerali come sodio, zinco, ferro, potassio e calcio. Favorendo un più efficiente assorbimento di quest’ultimo, aiuta la prevenzione dell’osteoporosi e dà giovamento ai soggetti affetti da artrite reumatoide. Secondo una ricerca di Chemical Neuroscience, l’oleocantale presente nell’extravergine è in grado di ritardare lo sviluppo dell’Alzheimer. La rivista Diabetes Care ha pubblicato uno studio in cui si dimostra la capacità dell’alimento di contenere i picchi della glicemia dopo i pasti nelle persone con diabete di tipo 1.
Buono per tutto
Per chi è alla ricerca di una valida e sana alternativa all’olio di palma si può rivolgere tranquillamente all’olio evo. Questo alimento antico e tradizionale comincia ad essere utilizzato da diverse aziende per alcuni prodotti come biscotti e cracker. Ottimo anche per la frittura e ad attestarlo in maniera che solleva da ogni dubbio è una ricerca pubblicata sul Journal of Agricultural and Food Chemistry, nota rivista scientifica dell’American Chemical Society. Dall’indagine emerge che l’olio extravergine di oliva regge meglio il calore della friggitrice o della padella rispetto agli oli di semi più di frequente scelti per questo utilizzo. Questo significa un punto di fumo più alto e una qualità e una salubrità della frittura maggiore.
I prezzi dell’olio evo
Mediamente l’olio evo ha un prezzo superiore alla media di altri oli e può arrivare anche a costare fino a 40 euro al litro. I motivi di queste cifre sono da rintracciare naturalmente negli standard qualitativi richiesti per la produzione di un prodotto che si fregi di questa dicitura. Si va dalle modalità di coltivazione, raccolta e produzione per arrivare alle certificazioni che gli agricoltori devono richiedere per vendere il prodotto e al confezionamento e alla conservazione. Per questo occorre sempre diffidare di prezzi eccessivamente bassi perché un buon olio evo non può costare meno di 6-7 euro litro.
Dopo aver scorso queste righe in cui si è cercato di rispondere in maniera articolata su cos’è l’olio evo, molto probabilmente il lettore si chiederà dove è possibile acquistarlo. Si va dai canali tradizionali della grande distribuzione, delle gastronomie ed enoteche, ma un buona pratica è anche quella di rivolgersi direttamente ai frantoi e alle aziende produttrici anche sfruttando le opportunità offerte dagli e-commerce, come quello di Forestaforte.