Il tema prezzo olio extravergine può ingenerare non poca confusione e perplessità nei consumatori, in quanto è esperienza comune, scorrendo anche solo gli scaffali di un supermercato, scorgere una grande varietà di prezzi. Teoricamente, lo stesso prodotto, parlando di olio extravergine di oliva nella fattispecie, può arrivare a costare anche oltre i 10 euro litro come anche essere commercializzato ad un prezzo addirittura inferiore al suo costo all’origine. Una grande disparità che non sembra trovare giustificazione ad uno sguardo esterno.
A questo proposito è bene sgombrare subito il campo da ogni possibile equivoco, quando si parla di prezzo olio extravergine bisogna essere consapevoli del fatto che quest’ultimo non può mai essere inferiore ai 7–7,50 euro al litro.
Come afferma in una intervista all’Associazione italiana ambasciatori del gusto Vincenzo Rutigliano, giornalista di Agrisole/Il Sole 24 Ore: «Per il prezzo all’origine gli indici Ismea sono abbastanza chiari. Ed è da quelli che bisogna partire. Perché i prezzi al consumatore sono molto diversi a seconda del canale di vendita». E poi:«Per approfondire la questione del prezzo all’origine faccio riferimento ai prezzi dell’olio evo sulle piazze pugliesi che, a partire da quella di Bari, vantano il primato mondiale nella produzione con il 40% della produzione nazionale. A metà agosto 2019 gli indici Ismea della piazza di Bari dei prezzi all’origine al netto della consegna e del confezionamento era di 5 euro al kg per prodotto convenzionale, non Dop, perché non esistendo per varie vicissitudini il Consorzio di tutela della Dop Terra di Bari non ci sono rilevazioni ufficiali della Dop anche se il prezzo all’origine secondo l’Ismea è di 5,60 euro a kg. Il prezzo degli altri oli pugliesi erano Lecce a 3,90, mentre il prezzo dell’olio lampante (con acidità superiore al 2%, ndr) che è il risultato di una olivicoltura non di pregio a causa dell’epidemia di Xylella è di 1,60/1,70», continua. «Detto questo, partendo dal prezzo all’origine e aggiungendo i costi di confezionamento e distribuzione, e considerando un margine di redditività decente il prezzo dell’olio extravergine di oliva in una piazza in cui l’olivicoltura è di pregio, ovvero quella in cui la pianta viene manutenuta, dovrebbe essere dai 7 ai 7,50 euro al litro e mai inferiore ai 6 euro».
Si parla sempre di cultivar che danno un olio con proprietà organolettiche di qualità come quelle che si coltivano e da cui si produce l’olio extravergine di oliva nelle aree del mezzogiorno.
La precisione e la semplicità del ragionamento di Vincenzo Rutigliano che fissa una soglia minima per il prezzo olio extravergine sembra essere messa in discussione dall’esperienza di cui si faceva cenno in apertura che consente di osservare prezzi ben al di sotto di quella soglia minima.
Una prima possibile spiegazione del fenomeno la si può rintracciare nelle politiche e nei meccanismi di prezzo che si possono permettere i canali della grande distribuzione organizzata che agiscono sulle loro potenti leve commerciali per gli acquisti offrendo sul mercato un prodotto che comunque ha una sua tracciabilità ad un prezzo più concorrenziale.
Una seconda osservazione che spiega la possibilità di rintracciare un prezzo olio di oliva eccessivamente basso è quella rivolta alla cronaca che spesso riporta casi di frodi alimentari che sono la spiegazione più immediata di prezzi fuori mercato.
Emblematico il caso dell’ultima campagna pugliese citato da Rutigliano che “tra danni della Xylella e gelata del 2017 che ha quasi azzerato la produzione olivicola del Nord Barese la materia prima è stata davvero poca, al contrario i volumi di produzione sono stati consistenti. Ciò significa che è arrivato olio non pugliese, poi spacciato per tale. Di fatto il problema delle frodi e delle sofisticazioni è un problema serio e non certo nuovo”.
Possiamo dire che, al di là delle informazioni riportate in etichetta, sulle quali bisogna sempre avere il massimo dell’attenzione, proprio un prezzo olio extravergine eccessivamente basso può essere un utile spia per mettere in guardia il consumatore sulla qualità del prodotto che sta per acquistare.
È ormai ampiamente diffusa tra i consumatori la consapevolezza dell’importanza ai fini del benessere di una dieta che parta dall’utilizzo di prodotti di qualità in grado di apportare i giusti valori nutrizionali e l’olio di oliva è uno degli alimenti cardine della nostra dieta mediterranea. Quindi, la leva che deve spingere il consumatore non deve essere quella del prezzo olio extravergine, ma quella della salute e del benessere che possono essere garantiti solo da un prodotto di qualità ottenuto con metodi e materie prime controllate e certificate, pagando il giusto per la qualità che si sta acquistando.
Se mossi da queste motivazioni, potete dare un’occhiata alla produzione di olio extravergine di oliva di Forestaforte, nello shop aziendale potrete trovare la migliore qualità al giusto prezzo.